AREA CIMITERIALE
Abbiamo, in collaborazione con la Provincia di Cuneo, che ci ha concesso il terreno in comodato d’uso gratuito e finanziamenti per la parziale realizzazione, in fase di attuazione, un’area cimiteriale per animali d’affezione, nel Comune di S.Michele Mondovì (Cuneo).
Entro breve sarà inaugurato un posto unico nel suo genere…
Potremo finalmente dedicare un luogo al ricordo degli animali che sono stati nostri compagni di vita.
Anche le nostre “gattare” disporranno di un luogo in cui seppellire le ceneri dei mici che hanno accudito nelle colonie feline mentre per i Comuni, per i quali sussiste l’obbligo di ritirare e farsi carico delle carcasse animali domestici rinvenute sul territorio, daremo disponibilità per eventuali convenzioni.
Adibiremo al lavoro che comporterà la manutenzione e le sepolture, una persona che, causa pensione minima o disabilità, possa attingere da eventuali offerte, una piccola sussistenza, sempre fornendo ricevute giustificative.
Per contatti ed eventuali informazioni in merito, tel. 328/8866491
09 agosto 2014
INAUGURAZIONE AREA CIMITERIALE
LILLY
T’ho seppellita oggi, mia povera lilly, tutta scarmigliata, come un ciuffo
di garofanina bianca a San Giovanni.
Ma per me sei ancora quel pugno di cane, che rotolava sopra al mio sonno,
cercando la mano per giocare.
Per te che non c’era mai stata una culla, era giusto che non ci fosse neppure
una tomba.
Ma qui, dove l’ombra scuote il tappeto verde dei miei monti, io ho spaccato la
coperta di rugiada per farti un po’ di posto dentro la terra.
E’ tanto piccolo lo spazio che tu porti via anche da morta. Ed io t’ho seppellita
raspando con l’unghia del dolore e ti ho benedetta, con l’acqua dei miei occhi.
Perchè nessuno- nessuno-neanche un cane, vuol essere da morto, solo il vento
che gli ha arruffato il pelo
e solo il pane che ha mangiato nel piatto della mano amica.
Adesso, sopra il tuo respiro mozzato di bastardo, è almeno rimasta una zolla
alta come un monumento
ed un collare rosso appeso al chiodo del mio cuore.
Pino Bartoli
LA LEGGENDA DEL PONTE DELL’ARCOBALENO
Secondo un’antica leggenda degli Indiani d’America, quando muore un’animale, va verso il ponte dell’arcobaleno, dove trova cibo, acqua ed altri animali. Resta in quel posto meraviglioso, sino al giorno in cui lo raggiunge il suo amico umano, per poi attraversare insieme il ponte e restare uniti per sempre…
Anche i cani vanno in Paradiso
Un uomo camminava per una strada con il suo cane,quando ad un tratto si rese conto di essere morto.
Il cane che gli camminava al fianco era il suo amato cane, morto anni prima di lui. Stupito da questa rivelazione, si chiese dove li portasse quella strada.
Dopo un poco giunsero a un alto muro bianco che costeggiava la strada e che sembrava di marmo. In cima a una collina s’interrompeva in un alto arco che brillava alla luce del sole. Quando vi furono davanti, l’uomo vide che l’arco era chiuso da un cancello che sembrava di madreperla e che la strada che portava al cancello sembrava di oro puro. Con il cane s’incammino’ verso il cancello, dove a un lato c’era un uomo seduto a una scrivania.
Arrivato davanti a lui, gli chiese:
– Scusi, dove siamo?
– Questo è il Paradiso, signore, – rispose l’uomo.
– Uao! E non si potrebbe avere un po’ d’acqua?
– Certo, signore. Entri pure, dentro ho dell’acqua ghiacciata.
L’uomo fece un gesto e il cancello si aprì.
– Non può entrare anche il mio amico? – disse il viaggiatore indicando il suo cane.
– Mi spiace, signore, ma gli animali non li accettiamo.
L’uomo pensò un istante, poi fece dietro front e tornò in strada con il suo cane.
Dopo un’altra lunga camminata, giunse in cima a un’altra collina, su una strada sterrata che portava all’ingresso di una fattoria, un cancello che sembrava non essere mai stato chiuso.
Non c’erano recinzioni di sorta.
Avvicinandosi all’ingresso, vide un uomo che leggeva un libro seduto contro un albero.
– Mi scusi, – chiese. – Non avrebbe un po’ d’acqua?
– Sì, certo. Laggiù c’ è una pompa, entri pure.
– E il mio amico qui? – disse lui, indicando il cane.
– Vicino alla pompa dovrebbe esserci una ciotola.
Attraversarono l’ingresso ed effettivamente poco più in là c’era un’antiquata pompa a mano, con a fianco una ciotola.
L’uomo riempì la ciotola e diede una lunga sorsata, poi la offrì al cane. Continuarono così finché non furono sazi, poi tornarono dall’uomo seduto all’albero.
– Come si chiama questo posto? – chiese il viaggiatore.
– Questo è il Paradiso. – gli rispose l’altro.
– Be’, mi scusi, ma non mi è chiaro. Laggiù in fondo alla strada uno mi ha detto che era quello, il Paradiso.
– Ah, vuol dire quel posto con la strada d’oro e la cancellata di madreperla? No, quello è l’Inferno.
– E non vi secca che usino il vostro nome?
– Affatto. Anzi, ci fa comodo che selezionino quelli che per convenienza lasciano perdere i loro migliori amici.
di Helma Schneider